Il counseling è prima di tutto un incontro profondo tra due persone, il counselor e il suo cliente.
In seno a quest’incontro, il counselor crea per il cliente uno spazio in cui mette a disposizione tutta la sua presenza e un ascolto profondo, offrendo accoglienza, assenza di giudizio e totale rispetto per il modo di essere e di pensare della persona (Rogers, 1942). In questo “nido” protetto, il cliente è totalmente libero di esprimere i suoi pensieri e sentimenti, come in nessun’altra relazione. Il fatto che il counselor sia un professionista permette alla relazione di svolgersi su un piano di libertà: ognuno dei partecipanti infatti non deve niente all’altro, al di fuori dei termini in cui il rapporto si struttura (tipo di aiuto prestato dal counselor, impegno richiesto al cliente, rispetto della privacy, durata, frequenza e pagamento delle sedute), i quali vengono concordati durante il primo colloquio.
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