Dalle convinzioni sane a un nuovo modo di pensare

La trasformazione delle convinzioni malsane in convinzioni sane, descritta nei precedenti articoli, genera dei nuovi punti di vista che portano sollievo e nuove energie a chi, solo pochi minuti prima, non riusciva a trovare una via d’uscita da una situazione infelice nella quale si trovava invischiato. Se però i pensieri sani non vengono integrati in qualche modo, volano via presto ed è probabile che, nel caso in cui dovesse verificarsi una nuova crisi emotiva, la persona possa ricadere nuovamente in balia delle vecchie credenze limitanti.

Il risultato di trasformare le convinzioni sane in pensieri di carattere permanente si ottiene grazie a un costante esercizio di ripetizione delle stesse che deve essere eseguito quotidianamente per un periodo di 3-6 settimane (Kaspar, 2018). È perciò importante riportare le credenze sane e malsane su un documento a due colonne, in formato cartaceo o digitale, che porteremo sempre con noi.

Ogni giorno, durante o dopo un momento di benessere, gioia o rilassamento che riserveremo per noi stessi, prenderemo le frasi sane (e solo quelle) e le leggeremo a voce alta, assaporando le belle sensazioni che queste susciteranno in noi. È importante compiere questo “rito” in uno spazio di serenità, perché quando siamo aperti ed espansi è più facile credere alla versione della realtà rappresentata dalle convinzioni sane. Al fine di rendere ancora più vivida ed efficace quest’esperienza, potremo associare a ogni frase sana un’immagine nella quale ci vedremo raggiungere l’obiettivo descritto dalla convinzione che ci favorisce e provare tutte le belle emozioni associate al nostro successo, come se l’avessimo già ottenuto.

Nel caso in cui dovesse sopraggiungere un nuovo momento di crisi emozionale, allora potremo andare a vedere se il malessere si debba a una delle convinzioni malsane che sono indicate nel documento. In caso affermativo, rinnoveremo la decisione di voler credere alla versione proposta dalla convinzione sana e la ripeteremo a voce alta, associandovi quelle immagini ed emozioni conseguenti, capaci di trasportarci in uno spazio di benessere e spinta vitale.

Ci accorgeremo che il lavoro di integrazione è terminato quando non sentiremo più il bisogno di ripetere le frasi perché già pensiamo in quel modo nuovo, al punto che, rileggendo le vecchie convinzioni malsane ci sorprenderemo a chiederci «Ma veramente io pensavo questo?». A quel punto il nostro spostamento nel nuovo scenario si sarà compiuto, e la cosa più sorprendente sarà che nella realtà esterna forse niente sarà cambiato, ma sarà la nostra visione del mondo a essere diversa e più soddisfacente.

Non dimenticate di essere pazienti con voi stessi, sono necessarie tante ripetizioni perchè questo lavoro funzioni. È come imparare a suonare il pianoforte: la volontà e l’entusiasmo iniziali non bastano, per far sviluppare e rendere naturale la capacità di leggere le note sul pentagramma mentre le nostre dita premono i tasti giusti e col giusto ritmo. È richiesto tanto esercizio per  sviluppare e rendere stabili le nuove connessioni nervose che rendono possibile tutto questo. E e la stessa cosa vale per i pensieri, possiamo modificare il nostro modo di pensare attraverso i tasti delle emozioni e quindi la nostra visione di noi stessi e della nostra vita: sono infatti le emozioni che, generando una reazione biochimica, vengono tradotte in sensazioni corporee capaci di trasformare i pensieri in realtà percepita.


Nota: il Counseling non è psicoterapia, né un intervento di cura o un’attività sanitaria. Il Counseling è una professione disciplinata dalla Legge n. 4 del 14 gennaio 2013.

Bibliografia

Kaspar C., 2018, Il metodo Simonton anticancro, Feltrinelli

Foto di Clark Young da Unsplash

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