La speranza è il filo che ci unisce ai nostri desideri, al fatto che questi si realizzino indipendentemente dalla situazione che stiamo attraversando. Desideriamo una casa in città o nel verde, un lavoro, un amore, immaginiamo quali sensazioni potremmo sperimentare quando li avremo trovati e, nel frattempo, la speranza mantiene accesa la fiamma che ci dà la spinta vitale e indica la direzione. Obiettivi e speranza vanno mano nella mano.
Il dr. Simonton si rese conto che l’esistenza di forti ragioni per vivere era un fattore comune nei pazienti oncologici con una prognosi inferiore ai 12 mesi di vita, che si ripresentavano ai controlli in buona salute anno dopo anno. Molti di essi raccontavano di non poter morire prima di aver raggiunto obiettivi irrinunciabili: vedere i figli laureati o sposati, finire di costruire una casa per la famiglia, concludere un libro o un progetto determinati. La speranza di guarire, la fiducia nelle forze di autoguarigione del proprio corpo e nell’efficacia delle terapie facevano la differenza nelle possibilità reali di ripresa e nella durata della vita.
Nei suoi quarant’anni di esperienza, il dr. Simonton assistette a molti casi di remissioni parziali o totali e a sopravvivenze eccezionalmente lunghe rispetto alle normali statistiche. Guarire dal cancro e vivere bene, pur in presenza della malattia, era dunque possibile.
Lavorò di conseguenza per elaborare un percorso di accompagnamento per i pazienti capace di fomentare la loro spinta vitale e di migliorare le loro qualità di vita, facendo leva sugli obiettivi dei suoi assistiti, sulla loro speranza e sull’orientamento alla gioia. Ebbe l’intuizione che un lavoro del genere potesse facilitare il ritorno alla salute tramite un rafforzamento del sistema immunitario, fatto che fu confermato da numerosi studi posteriori.
Per saperne di più, vedi i seguenti articoli:
La speranza è quella forza che apre una strada, poi un’altra e un’altra ancora.
Foto di Ralph Häusler da Pixabay