Nel percorso proposto dal metodo Simonton, durante le consulenze o i Seminari, si dedica ampio spazio al tema della morte. Quando una persona riceve una diagnosi di cancro (o di un altro problema rilevante), in base alla gravità della stessa e alle sue convinzioni sulla malattia, il timore che la propria vita possa finire prima di quando non si desideri diventa un tema che, se non assurge in primo piano, resta comunque sullo sfondo e che, se viene semplicemente represso o taciuto, può condizionare la qualità della vita in modo determinante.
Molte persone sono grate di poter parlare apertamente di questo argomento e di sfogare le loro afflizioni con qualcuno esterno alla cerchia degli affetti, dal momento che sarebbe troppo doloroso condividerlo con i propri cari. Oltre ad accogliere lo sfogo, il counselor Simonton accompagna il suo cliente alla ricerca delle convinzioni malsane sull’idea della morte e del morire che alimentano la propria angoscia, per poterle poi trasformare in pensieri più sani. Cerca anche di chiarire quali possibili questioni in sospeso preoccupino il malato e lo aiuta a capire come risolverle, in modo da poter vivere più sereno; accompagna la persona nella ricerca di visioni più positive e accoglienti della propria fase di passaggio e della vita nella nuova dimensione. Lavora anche sulle convizioni sane riguardo le persone amate che resteranno, e aiuta a consolidare la percezione che l’amore e la cura gli uni degli altri continueranno, qualunque sia la dimensione in cui ciascuno si troverà in ogni momento.
Una volta sciolto il nodo della paura e ritrovata la serenità anche per quest’eventualità estrema, si valuta come trasformare la finitezza dell’esistenza in una leva capace di rendere l’avventura del vivere quanto più intensa, saporita, emozionante e colorata possibile. Essere consapevoli di dover morire, un giorno, può aiutarci a scegliere meglio come passare ogni momento che la vita ci regala e a smettere di rimandare quelle esperienze che assolutamente desideriamo fare, se davvero vogliamo andarcene con le valige piene e senza rimpianti.
E non c’è bisogno di dire quante energie vitali possa sbloccare il fatto di raggiungere un senso di pace anche riguardo l’idea di poter morire, aumentando di fatto la probabilità di allontanare il momento in cui questo avverrà.
Contemplare la possibilità di altre meraviglie ci fa sentire di esistere in ogni dimensione.