Per poter comprendere che cosa veramente ci rende felici è necessario affidarsi alle emozioni, veri e propri segnali stradali della nostra vita. Gli studi funzionali sul cervello rivelano infatti che in presenza di danni importanti nelle aree deputate all’elaborazione delle emozioni, le capacità di scelta più elementari vengono compromesse. Le valutazioni perciò vengono fatte sia considerando razionalmente i pro e i contro delle varie opzioni, sia ascoltando il proprio movimento interiore.
Può capitare nella vita di trovarsi di fronte a una decisione sofferta, nella quale ci si dibatte, soppesando vantaggi e svantaggi, senza riuscire a pervenire ad alcuna conclusione soddisfacente. Questo si deve al fatto che la soluzione che si cerca può non trovarsi sul piano razionale, perché magari ha a che vedere con motivazioni profonde e sentimenti per i quali non c’è niente da spiegare, da giustificare. In quel caso possiamo provare a cercare la risposta su un altro livello, più profondo, più intuitivo, aprendo a 360º la sensibilità delle nostre “antenne”. Potremmo per esempio chiudere gli occhi, immaginarci nei diversi scenari possibili e cogliere le differenti sensazioni corporee che emergono; oppure potremmo considerare segnali esterni come il titolo di un libro visto al momento giusto o parole udite per caso, alla stregua di indicazioni che possono essere interpretate nel senso che a noi serve.
Il metodo Simonton fa un lavoro profondo sul tema che definisce della saggezza interiore per facilitare l’accesso a canali sottili di senso e verità che la persona potrebbe utilizzare per stare a contatto più profondo con se stessa e dunque poter fare le scelte più adatte a sé. Ognuno trova le proprie modalità di connessione con l’interiorità, con il mondo esterno, con ciò che va oltre tutto questo, e gli attribuisce un nome: potrebbe chiamarlo “pancia”, intuito, cuore, guida interiore, potrebbe pecepire la presenza degli angeli, di Dio, o di una persona cara che non c’è più e che sente vicina, o ancora cogliere segnali della natura o coincidenze che mostrano la strada. Non si tratta di qualcosa di necessariamente legato a un approccio filosofico o religioso ma piuttosto al modo di comunicare con l’universo e al tempo stesso con la parte più profonda di se stessi, qualcosa che fa sentire protetti, al sicuro.
In questo modo, aumentando la capacità di stare a contatto con il nostro intuito, le nostre emozioni, e nutrendo una buona connessione spirituale potremo far aumentare i livelli di conforto, serenità ed espansione, a tutto vantaggio della nostra qualità di vita e del nostro benessere.
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Seguire il fremito per abbandonarci alla nostra verità e alla placida sensazione di ovvietà.